CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”
Il piano strutturale di Firenze è coerente con le normative urbanistiche regionali, in particolare quelle paesaggistiche ? Si potranno così evitare nuovi “casi Bellosguardo” ? Interrogazione in Regione di Sgherri e Romanelli (Federazione della Sinistra – Verdi).
Comunicato a seguito della conferenza stampa tenuta oggi dai Consiglieri di “Fed Sinistra – Verdi”, a cui hanno partecipato, fra gli altri, anche il consigliere comunale Grassi, il segretario provinciale PRC Malpezzi, il portavoce provinciale dei Verdi Margaglio, Anna Soldani (Sinistra x la Costituzione).
Firenze martedì 26 luglio. Il nuovo piano strutturale del Comune di Firenze è coerente con le normative urbanistiche regionali, in particolare quelle paesaggistiche indicate nel Pit regionale ? “Questa la domanda di fondo dell’interrogazione presentata dai consiglieri regionali di “Federazione della Sinistra – Verdi” Monica Sgherri e Mauro Romanelli. Con l’interrogazione da noi presentata – affermano Sgherri e Romanelli - si intende dare la possibilità alla Regione Toscana di esprimersi chiaramente sugli esiti che le documentate e argomentate osservazioni da essa presentate al Piano Strutturale del Comune di Firenze hanno comportato rispetto alla redazione finale del piano. Ci interessa conoscere – oltre alle valutazioni riguardanti la coerenza col PIT – il giudizio in merito alla mobilità, alle norme di salvaguardia, futuro dei “contenitori” dismessi, sul territorio rurale, energie rinnovabili, sulle strategie delle trasformazioni urbanistiche infrastrutturali.
Ci interessa approfondire in particolar modo se la ‘coerenza’ dichiarata dal Comune di Firenze tra il PIT regionale e il Piano Strutturale comunale è sostanziale e non solo ipotetica, soprattutto dopo che nelle scorse settimane la Regione Toscana ha riconosciuto che interventi al limite con le colline come quello di Via Arnoldi sotto la collina di Bellosguardo – autorizzato dal Comune - è stata sostanzialmente un grave errore.
Crediamo, ed è una delle maggiori critiche al Piano targato Renzi, che le Colline vadano salvaguardate non solo modificando le “fasce di rispetto” in confronto ai precedenti Piani, ma imponendo dei rigidi confini invalicabili dal cemento e così difendere a tutti i costi i, seppur già troppo spesso invasi, territori non urbanizzati.
Vogliamo – concludono Sgherri e Romanelli - quindi sapere se il Comune di Firenze, nel proprio Piano, ha recepito totalmente i confini del PIT paesaggistico, confini che non avrebbero consentito progetti come quello di Via Arnoldi; così da poter dire davvero basta a simili episodi di cementificazione.
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