Sgherri replica ai gestori del servizio idrico e a Cispel sulla funzione del 7% del capitale investito, abrogato dal referendum.
Sgherri:“ Si mescola il sacro col profano, il vero motivo di tali dichiarazioni è unicamente voler continuare ad avere profitti garantiti per legge, ignorando la volontà dei cittadini espressa col referendum. Così non va e non può andare”
Firenze, 27 luglio. Servizio idrico: quanto sostenuto – secondo quanto riportato dalla stampa - dai gestori toscani e, soprattutto, dal presidente di Cispel Toscana ieri in una conferenza stampa è del tutto infondato, in quanto il “famoso” 7% di remunerazione del capitale investito – , allora imposto per legge e oggi abrogato dal referendum del giugno scorso - era ed è aggiuntivo rispetto a tutti i costi relativi all’assunzione e ammortamento dei mutui per gli investimenti, agli interessi bancari da pagare ecc. Pagato tutto ciò il “di più” imposto per legge era il 7 % (pagato in bolletta, come tutto il resto, dai cittadini). Quindi non aveva nulla a che vedere con la possibilità di assumere mutui. Affermare, come riportato dalla stampa, che senza esso si bloccano gli investimenti significa mescolare il sacro col profano e vuole indurre a pensare che senza il 7 % si blocchino gli investimenti, quando invece non è così. Il 7 % di remunerazione del capitale – imposto per legge – appariva semplicemente un “sopruso” cancellato dalla volontà di oltre venticinque milioni di cittadini col voto referendario. Chi sostiene il contrario dica tranquillamente che – nonostante la chiara volontà espressa col referendum – si vuol continuare ad fare profitti garantiti sull’acqua! Semmai uno dei problemi principali, di cui non parlano i gestori, sta – per i nuovi mutui – nel programmare piani di ammortamento per periodi più lunghi rispetto a quelli della concessione del servizio. Il nostro impegno, in ogni sede, sarà quindi di porre la massima attenzione e il massimo sforzo affinché sia rispettato il voto referendario. Nel passato infatti, vi sono stati troppe scelte dei gestori che dimostravano nei fatti di tenere a tutelare più gli interessi delle SpA che quelli dei cittadini. Anche le affermazioni che abbiamo letto oggi sulla stampa ci sembrano andare ancora una volta in questa direzione, ma la novità ineludibile è il referendum e il suo risultato chiaro. Referendum che non si può ignorare e di cui le istituzioni ad ogni livello devono tener conto.
La Capogruppo Monica Sgherri
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