Immissioni in ruolo nella scuola, un'intesa a doppio taglio
La FLC CGIL si è riservata di firmare la pre-intesa all'ARAN perché ai neo assunti si chiede il blocco dello stipendio per 9 anni. L'invarianza della spesa si può ottenere senza sacrificare ancora una volta i lavoratori. La situazione è ancora aperta.
Martedì 19 luglio 2011 è stata sottoscritta la pre-intesa tra sindacati scuola e ARAN sul funzionamento del sistema dei gradoni retributivi del personale della scuola in relazione al piano triennale di assunzioni previsto dall'art. 9 del Decreto legge 72/11 (Decreto sviluppo).
La FLC non ha siglato la pre intesa e deciderà l'opportunità o meno di firmare dopo una discussione nei propri organismi dirigenti (per gli inizi della prossima settimana è già stato convocato il Comitato direttivo), compreso il coordinamento dei precari, perché quel testo presenta aspetti molto discutibili.
La FLC CGIL vuole la stabilizzazione dei precari della scuola?
Sì, certamente, anche perché una legge lo prevede
Ricordiamo che, in base al Decreto legge 72/11, è prevista l'assunzione stabile di docenti e ATA, già da anni in servizio nella scuola, su tutti i posti liberi nel triennio 2011/2013 purché questa non comporti spese aggiuntive. Per garantire l'invarianza di spesa si è avviato all'ARAN il negoziato che ha portato alla pre-intesa.
L'intesa cambia le retribuzioni dei neo assunti?
Sì, in peggio con modifiche permanenti sul loro stipendio
Questa pre intesa comporta una modifica strutturale del funzionamento del sistema dei cosiddetti gradoni retributivi che sono stati ridotti da 7 a 6 con il conseguente allungamento del prima fascia stipendiale che prima prevedeva una permanenza di soli tre anni mentre adesso ne prevede nove. Ciò vuol dire aver maturato almeno undici anni di servizio, dal momento che ai fini della carriera e del passaggio di gradone il servizio pre ruolo è valido quattro anni per intero e la rimanente parte per i due terzi. In pratica è stato cancellato il secondo gradone retributivo (3-8 anni) dove finora veniva collocato, dopo il superamento del periodo di prova, il personale assunto a tempo indeterminato con almeno tre anni di servizio utile ai fini della carriera. D'ora in poi questo personale potrà ottenere il primo aume nto di stipendio a partire dal nono anno di servizio: un allungamento della carriera che comporta una riduzione dello stipendio. Il sacrificio richiesto a lavoratori che da anni sono in servizio nella scuola è così sproporzionato da indurre la nostra organizzazione a ponderare molto attentamente su una scelta che produce modifiche permanenti sullo stipendio delle persone.
Questa clausola peggiora in modo permanente l'intero impianto contrattuale ma non trova giustificazione nella cosiddetta invarianza di spesa.
Sono possibili altre soluzioni che non penalizzano i lavoratori?
Sì, la FLC CGIL le ha proposte e non graverebbero sui conti dello Stato
La FLC durante la trattativa ha dimostrato, conti alla mano, che è possibile, senza manipolare le progressioni professionali, mantenere inalterati i costi tramite alcune economie del Contratto nazionale del cui utilizzo sono titolari le parti negoziale, ma l'ARAN non l'ha voluta prendere in considerazione.
Di fronte a questa rigidità la FLC, pensando sempre all'interesse dei lavoratori alla stabilizzazione, ha indicato una strada alternativa finalizzata a rendere la modifica dei gradoni transitoria, legata esclusivamente alla durata del piano triennale. Anche questa proposta è stata, almeno per il momento, rigettata.
Durante tutta la trattativa le proposte e le richieste dalla FLC hanno avuto queste finalità:
ottenere l'effettiva attuazione del piano triennale con l'indicazione precisa dei numeri destinati alla stabilizzazione;
evitare una riduzione ingiustificata dei diritti.
Ci sono spiragli per cambiare l'intesa?
Sì, sarebbe nell'interesse di tutti, anche dello Stato
La FLC non ha voluto chiudere la porta all'intesa, auspicando un ripensamento da parte dell'ARAN, visto che le proposte presentate sono tutte a costo zero, come a costo zero è l'operazione centomila cioè la possibilità di coprire tutti i posti vacanti in organico di fatto e di diritto nei prossimi tre anni. Di questa operazione il primo a trarne vantaggio sarebbe lo Stato che così renderebbe un servizio di qualità ai cittadini.
Cordialmente
FLC CGIL nazionale
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