Il gruppo scuola regionale della Federazione della Sinistra, riunitasi a Firenze
ritiene che, nell’attuale crisi economia e finanziaria che colpisce in modo assolutamente intollerabile le classi sociali più deboli, la politica del Governo con il sostanziale sostegno del PD e di IDV sia una pesante penalizzazione per i lavoratori e lavoratrici e soprattutto per i giovani, ma anche per una adeguata ripresa economica.
In questo contesto la politica dei tagli alle spese della scuola ,se già era da considerarsi deleteria in sé; oggi diventa assolutamente dannosa per lo sviluppo democratico ed economico del Paese. La spesa per la scuola è una spesa di investimento; i tagli alla scuola sono tagli agli investimenti e quindi allo sviluppo. Nello stesso tempo arrecano un gravissimo pregiudizio all’attività didattica ,in taluni casi rendendo impossibile anche l’apertura delle scuole.
Purtroppo l’opposizione parlamentare è stata del tutto evanescente e priva di alcuna efficacia; le opposizioni non solo non si sono fatte promotrici di alcuna iniziativa di mobilitazione unitaria, ma hanno sempre disatteso o frenato gli appelli ad iniziative unitarie da parte del mondo della scuola, con il risultato rilasciare campo libero alla dissennata politica scolastica del Governo.
In questo contesto di sostanziale inerzia e subalternità alla politica governativa si colloca anche la politica scolastica della Regione Toscana e delle istituzioni locali, governate dal centro-sinistra.
Comune di Firenze, Provincia di Firenze e Regione Toscana, non solo non hanno contrastato la irresponsabile politica dei tagli alla spesa per la scuola, pur lamentano i danni che ne derivavano, ma hanno persino rifiutato il loro sostegno ai ricorsi al TAR proposti da centinai di genitori e lavoratori della scuola, consentendo in tal modo al Ministro di disattendere le sentenze con le quali il TAR del Lazio aveva annullato i tagli agli organici. della scuola statale.
Il gruppo regionale scuola della FdS deve anche denunciare l’assoluta chiusura della Regione Toscana ad ogni forma di confronto sui temi di politica scolastica; il Tavolo Regionale per la difesa della scuola statale ha richiesto la costituzione di una consulta Regionale per la scuola al fine di dare una voce al mondo della scuola sia per la politica della Regione e per quella nazionale. La richiesta è stata però disattesa; in tal modo per il mondo della scuola non è possibile né conoscere adeguatamente le scelte di politica scolastica né, tanto meno partecipare in modo trasparente con piena assunzione di responsabilità.
La Regione ha organizzato gli Stati Generali della scuola senza alcuna forma di partecipazione e senza alcuna trasparenza; allo stato il mondo della scuola non ne conosce i risultati e gli obiettivi concreti.
Sulle politiche regionali si hanno notizie frammentarie e molto spesso non condivisibili e peraltro mai confrontate; risulta alquanto ambigua la politica scolastica per la fascia 0 – 6, non risultano chiari le linee di una politica di diritto allo studio efficace e mirata ad evitare l’intollerabile dispersione scolastica ed i criteri di programmazione dell’offerta formativa regionale; infine si deve precisare che è assolutamente inaccettabile ogni forma di contribuzione finanziaria a favore delle scuole private ancorché paritarie.
Il gruppo scuola regionale della FdS ritiene che sia necessario ed urgente un confronto con le forze politiche della maggioranza nella convinzione che la politica scolastica della Regione debba coinvolgere, con le necessarie mediazioni, anzitutto tutte le forze politiche di maggioranza, oltre che il mondo della scuola in tutte le sue componenti ed articolazioni.
Nello stesso tempo però il gruppo scuola regionale della FdS ritiene urgente un incontro a livello nazionale per definire le linee condivise di una politica scolastica nazionale.
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