Susanna, perché hai firmato?
Devo ammettere che ho provato una profonda delusione, quando ho visto la firma di Susanna Camusso apposta sull’accordo sindacati/confindustria dell’altro giorno: speravo, fortemente, che almeno la CGIL - nella sua massima espressione – reggesse l’urto delle terribili pressioni alle quali è sottoposta da oltre 2 anni e mezzo e continuasse a dare man forte alla FIOM, altrimenti sola nell’affrontare le pretese dei vari “Marchionne” sparsi per l’Italia. Ed invece la Segretaria ha capitolato, i suoi argini hanno ceduto di fronte all’offensiva della triplice Governo/Confindustria/Sindacati Complici CISL UIL. Vorrei – più brevemente che posso – illustrare il nero futuro delle relazioni sindacali.
a) Poniamo che la maggioranza di una RSU (50,01%) approvi un accordo: questo è valido per tutti i lavoratori - senza possibilità di voto – e la minoranza della RSU (49,99%) è costretta ad accettarlo, poiché “sono obbligati ad accettarlo tutti i sindacati firmatari dell’accordo interconfederale che operano all’interno dell’azienda”. Ciò significa che – se le vicende di Pomigliano e Mirafiori si verificassero domani – i lavoratori non potrebbero neanche esprimersi, a causa del preventivo impegno “preso” dalla Camusso;
b) Il suddetto accordo prevede addirittura la sostanziale limitazione del diritto di sciopero (che rimane in capo al singolo lavoratore come diritto individuale...e ci sarebbe mancato altro) poiché “le clausole di tregua sindacale (niente scioperi) finalizzate a garantire l’esigibilità degli impegni hanno effetto vincolante per tutti i firmatari dell’accordo interconfederale che operano all’interno dell’azienda”. Poniamo infatti che le categorie dei metalmeccanici CISL e UIL votino a favore di un accordo, mentre la CGIL-FIOM no: ebbene, quest’ultima non può proclamare sciopero, a causa del preventivo impegno “preso” dalla Camusso l’altro giorno, con la conseguenza che i singoli lavoratori saranno lasciati soli;
c) Saranno consentite ampie derogabilità ai contratti nazionali, ipocritamente definite “intese modificative”, sull’organizzazione del lavoro, sulla prestazione lavorativa, sugli orari…praticamente su tutto.
Sostanzialmente è stato imbrigliato il conflitto, messa in mora la democrazia nei luoghi di lavoro, permessa facilmente la derogabilità dei contratti nazionali… una vera e propria Caporetto per i lavoratori dipendenti: e questo in un momento terrificante, quando il Governo Berlusconi si appresta a massacrare il corpo già martoriato di un Paese sull’orlo di una crisi di nervi.
Ognuno – naturalmente – può interpretare l’evento come vuole, ma quando il Sole 24 Ore titola pomposamente “Una firma per un’epoca nuova”…la Marcegaglia esulta…i Ministri Brunetta, Sacconi e Tremonti plaudono all’accordo definendolo “epocale” e ridono a 32 denti… evidentemente qualcun altro avrà ben poco da ridere…
Fausto Tenti (Segretario Provinciale Rifondazione Comunista)
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