venerdì 1 luglio 2011

La legge 194 rischia di non trovare più applicazione all’ospedale di Arezzo.

CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

La legge 194 rischia di non trovare più applicazione all’ospedale di Arezzo. La Capogruppo Sgherri:”piena condivisione e solidarietà al presidio di domani per chiedere il rispetto del diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza e quindi della legge 194. Presenterò una mozione in Consiglio sulla questione”

Firenze, 30 giugno. Piena solidarietà e condivisione del presidio che si terrà domattina presso l’ospedale di Arezzo, con il quale si chiede che, anche presso quel presidio ospedaliero, torni ad essere possibile da parte delle donne interrompere volontariamente la gravidanza, e quindi sia rispettata la legge 194;, presenterò una mozione in merito in Consiglio affinché anche la Regione faccia la propria parte su questa vicenda e chiederò un incontro urgente al direttore generale dell’ASL 8 al fine di individuare le soluzioni realmente incisive che portino al rispetto di quanto previsto dalla legge. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale in merito a quanto accade presso il presidio ospedaliero aretino dove, con l’uscita dal servizio dell’ultimo medico non obbiettore di coscienza, da domani non è più possibile di fatto compiere l’interruzione volontaria della gravidanza. Un fatto – afferma Sgherri - che deve essere celermente sanato, in quanto si tratta di rispettare il diritto di quelle donne che si trovano nella condizione di dover scegliere l’interruzione volontaria di gravidanza, diritto sancito per legge, diritto alla autodeterminazione che rappresenta una conquista “storica” frutto di anni di lotte e mobilitazioni

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